Il vicepresidente della Commissione Sanità chiede l’audizione dell’assessore Raffaele Piemontese: «Il Moscati è un polo oncologico d’eccellenza, ma servono risposte chiare sul suo destino»
L’Ospedale Moscati di Taranto, riconosciuto come hub oncologico del polo jonico-adriatico nella Rete Oncologica Pugliese, rappresenta un’eccellenza nel panorama sanitario regionale. Tuttavia, il suo futuro è oggetto di interrogativi che preoccupano non solo i cittadini, ma anche la politica locale. Renato Perrini, vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha chiesto un’audizione all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese per fare chiarezza sulle prospettive della struttura.
«L’Ospedale Moscati è diventato negli anni un punto di riferimento per la sanità pugliese, anche grazie a un impegno costante da parte mia e di altri colleghi dell’opposizione – dichiara Perrini –. Mi sono speso con determinazione, seguendo da vicino i cantieri e avanzando proposte per migliorare i servizi. Ho presentato, ad esempio, un’interrogazione a giugno scorso per sollecitare l’approvazione del progetto definitivo delle linee elettriche per la rete Bus Rapid Transit (BRT), che faciliterebbe l’accesso alla struttura. Inoltre, ho richiesto interventi urgenti per rendere fruibile il parcheggio e installare pensiline esterne per ridurre i disagi di pazienti e familiari».
Non mancano, però, le difficoltà legate alla gestione degli spazi esterni e alla viabilità: «Ho sollecitato i tecnici dell’Asl di Taranto per riorganizzare il parcheggio interno, mentre seguo i lavori del Comune di Statte per ripristinare la viabilità nell’area circostante, tenendo conto delle necessità dei pazienti che arrivano anche da fuori regione».
Perrini punta il dito contro l’incertezza che aleggia sul destino della struttura: «Chiudere il Moscati sarebbe assurdo, considerando gli investimenti effettuati e l’importanza strategica di questo polo oncologico. È per questo che ritengo fondamentale un confronto con l’assessore Piemontese per ottenere risposte chiare. La Regione deve assumersi la responsabilità di tutelare un’eccellenza sanitaria così rilevante per il territorio».
