Taranto – Al via il festival cinematografico Dal 25 al 30 novembre torna per la settima volta l’appuntamento culturale pugliese, da quest’anno Fantastic Film Festival.
Sei giorni di proiezioni, oltre 50 titoli con focus su Jean Rollin, cinema sperimentale e anteprime con protagonista l’horror d’autore
I Monsters sono di nuovo a Taranto, un mese più avanti rispetto al tradizionale appuntamento di Halloween. La settima edizione di quello che si conosceva come Taranto Horror Film Festival, e che da quest’anno assume la dicitura di Fantastic Film Festival, si svolgerà infatti dal 25 al 30 novembre, nelle ormai consuete strutture del Savoia Cityplex e di Spazioporto. Ogni giornata comincerà alle ore 17 e tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero. Al seguente link è possibile scaricare il programma completo: https://shorturl.at/HjW87
Il festival è prodotto dall’associazione culturale Brigadoon – Altre storie del cinema, con la direzione artistica di Davide Di Giorgio e la direzione organizzativa di Massimo Causo che intendono d’ora in poi “allargare i confini della nostra ricerca, ponendo il festival sotto il macro genere del fantastico.
Ci allineiamo in questo modo ai grandi eventi di settore europei, forti dell’esperienza maturata nel corso dei nostri primi sei anni di attività, con l’intenzione di proseguire con un festival più articolato, pieno di cinema, per spettatori onnivori e curiosi”. Consulenti alla selezione sono Andreina Di Sanzo, Leonardo Gregorio, Massimiliano Martiradonna e Mirco Moretti (Dikotomiko Cineblog).
L’edizione 2024 propone 52 titoli da tutti i continenti e sarà nel segno delle vampire, che fanno bella mostra di sé nella locandina disegnata quest’anno dall’artista e fumettista Alessio Fortunato, attivo in Bonelli sulla testata di Dampyr. Promettono sensualità e malinconia, grazie alla retrospettiva Vampire Nude: Omaggio a Jean Rollin, maestro del fantastique francese, di cui si vedranno quattro classici restaurati grazie alla collaborazione con l’editore inglese Powerhouse Films: dall’esordio in bianco e nero Le viol du vampire, fortemente influenzato dal surrealismo, ai successivi Le frisson des vampires, Lèvres de sang e Fascination con la musa Brigitte Lahaie, in cui il regista d’oltralpe ha dato forma a un’idea peculiare di horror onirico e decadente, dove la sensualità esibita delle sue vampire nude privilegia al sangue l’idea di un romanticismo perduto. Altre creature della notte si vedranno poi nel corrispettivo focus tematico Il bacio delle vampire, con il classico di Roger Vadim Il sangue e la rosa del 1960 e i corti The Immigrant di Fabrizio Laurenti (che sarà introdotto dall’autore) e il recente messicano Ella se queda, di Marinthia Gutiérrez, tra horror e cinema sperimentale in collaborazione con il festival partner Vicoli Corti, dove ha vinto il premio al miglior cortometraggio.
Cuore pulsante del festival è la storica sezione Nuove Tendenze, dedicata al Concorso Internazionale per Lungometraggi e Cortometraggi, che proporrà cinque film, quasi tutti in prima italiana: A Mother’s Embrace di Cristian Ponce dal Brasile, film di mostri che diventa riflessione sul trauma, sul ritrarsi nell’abbraccio materno, nel grembo amniotico che diventa trappola. Il visionario franco-belga Else, dell’artista visuale Thibault Emin, in cui una misteriosa epidemia che fa fondere uomini e oggetti crea un universo inquietante e poetico, a metà fra le mutazioni di Tsukamoto e la materialità inventiva di un Michel Gondry. Dalla Nigeria, il crudo The Weekend di Daniel Oriahi riflette sul recupero delle radici che si fa riflessione sanguinosa sui legami con la madrepatria, i culti tribali e il colonialismo. Spiazzante il giapponese Beast Hand di Taichiro Natsume, low budget dall’anima cangiante, tra noir e body horror, che cambia in continuazione registro come una mutazione corporea, sul filo conduttore di un protagonista cui ricresce il braccio. Infine The Funeral di Orçun Behram, che rinnova il filone zombie attraverso il legame che si viene a creare fra un uomo e un cadavere da smaltire, che si dimostra invece affamato di carne umana.
Saranno 22 invece i corti in concorso, provenienti da 10 Paesi e divisi in cinque sezioni tematiche: Landscapes (dove il paesaggio è predominante), Atmosfear (dove domina l’inquietudine), Visions (che lavorano sulle immagini), Crazies (visioni folli e “scorrette”), Otherworlds (che descrivono altre realtà).
Le Nuove Tendenze includeranno anche lo speciale appuntamento Dikotomiko Underground, in cui il micro-collettivo formato da Massimiliano Martiradonna e Mirco Moretti, della rivista Nocturno, proporrano l’action indiano Kill di Nikhil Nagesh Bhat che promette grande spettacolo.
Il film è presentato in anteprima italiana grazie al distributore Blue Swan Entertainment, cui si deve anche il film di chiusura, il canadese In a Violent Nature dell’esordiente ex tecnico degli effetti speciali Chris Nash che riscrive le coordinate del filone slasher dal punto di vista dell’assassino fra i boschi. Opera acclamata dai fan dell’horror internazionali, ha ottenuto un tale successo all’estero che è già annunciato un sequel.
Giurati del festival saranno Mariano Baino (regista), Coralina Cataldi-Tassoni (attrice, sceneggiatrice) e Fabrizio Laurenti (regista) per il Concorso Internazionale Lungometraggi. Ivan Saudelli (regista), Paolo Ferretti (distributore, Première Film) e Anthony Ettorre (filmmaker, conservatore) per il Concorso Internazionale Cortometraggi.
Al cinema di ricerca è dedicata l’altra nuova sezione del 2024, Vortex, curata da Massimo Causo, che si muove tra i formati e i linguaggi per dimostrare come il fantastico può aprire spazi di ricerca e innovazione, in cerca di cinematografie curiose e autori dallo sguardo libero. Si va dal giapponese Void di Yusuke Iwasaki, che riscrive le coordinate delle ghost stories nipponiche, all’argentino The City and the Captive di Franco Figueroa, al francese La Fille qui explose di Caroline Poggi e Jonathan Vinel, che metaforizza il disagio adolescenziale sulla traccia di un corpo che si distrugge e ricompone, mentre lavora sull’estetica geometrica dell’animazione digitale, fino al lungo australiano The Waves of Madness che riprende la struttura dei videogame anni Ottanta a scorrimento orizzontale su una nave in preda a misteriose creature. Il programma comprende inoltre un omaggio a Mark Chua e Lam Li Shuen, coppia di filmmakers e artisti di Singapore, che attraversano cinema, musica, arti e installazioni con opere che riflettono sull’identità e le tensioni sociali del loro Paese, di cui vengono presentati i tre spiazzanti corti A Man Trembles, Chomp It! e The Inescapable Desire of Roots.
L’apertura del festival sarà affidata al classico del Maestro del fantastico italiano Mario Bava, Sei donne per l’assassino, proposto in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale per il suo 60° anniversario (e per i 110 anni dalla nascita dell’autore), in cui rivivere al meglio le atmosfere caleidoscopiche del giallo all’italiana, fra killer mascherati e uno spazio dell’atelier che si fa contenitore di suggestioni visionarie e continue invenzioni estetiche, secondo l’estro del grande genio sanremese.
E a proposito di anniversari importanti, prestigiosa è la presentazione di Godzilla, il capostipite della lunga saga, diretto da Ishiro Honda e che celebra il suo 70° compleanno nella nuova versione restaurata in 4K che aveva esordito al Festival di Berlino. Allegoria tragica dell’escalation nucleare e monito incrollabile alla pace e alla vita, temi quanto mai attuali, il film sarà celebrato con una proiezione evento.
All’ideale punto di intersezione fra generi, cinema di ricerca e autori da ritrovare, si situa l’altra proiezione evento di Astrid’s Saints, che segna il ritorno dietro la macchina da presa di Mariano Baino, filmmaker indipendente e artista partenopeo che i più cinefili avevano scoperto trent’anni fa con il folgorante esordio di Dark Waters. Per questo atteso ritorno, Baino con la sua compagna e musa Coralina Cataldi-Tassoni (entrambi presenti al festival) inscenano un racconto poetico e lacerante su una madre, il figlio perduto, in bilico fra visioni mistiche, ritmi astratti e atmosfere gotiche splendidamente rese dalle location sotterranee fra la Campania e la Puglia.
Novità assoluta, che rientra nella prospettiva di allargare il bacino di ricerca del festival, è la sezione Monsters Kids, per spettatori giovanissimi, chiamati a decretare il vincitore fra cinque cortometraggi di un’apposita selezione. La giuria è nominata in collaborazione con Ciurma – Libreria per ragazzi e bambini di Taranto. E, sempre in merito a premi e giurie, va inquadrata anche la collaborazione con Pricò – Il cinema è giovane, che vedrà le studentesse e gli studenti del liceo artistico “V. Calò” e dell’istituto professionale “F.S. Cabrini” di Taranto nella veste di giurati che assegneranno un Premio Speciale ai film del Concorso Internazionale Cortometraggi.
C’è spazio anche per i Monsters Talk, con la presentazione del libro So cosa hai fatto di Pier Maria Bocchi, critico cinematografico e esperto di horror, che ha dedicato nel volume (edito da Lindau e accolto da grande consenso di vendite) una lunga ricognizione al genere negli ultimi decenni. Individuando percorsi e tendenze, il libro fornisce una mappa feconda di suggestioni, anche personali, su cosa significa horror nel presente e verso le derive future.
La settima edizione di Monsters – Fantastic Film Festival è realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Apulia Film Commission, nell’ambito di Apulia Cinefestival Network, nell’intervento “Promuovere il Cinema 2024”, finanziato dalla Regione Puglia e realizzato dalla Fondazione AFC a valere su risorse POC Puglia 204-2020, Azione 6.7, in co-organizzazione con il Comune di Taranto e con il patrocinio della Provincia di Taranto. Main Sponsor è Supermercati Pascar, media partner Duels e Sentieri Selvaggi.