Il consigliere comunale Angelo Di Lena si esprime sul conferimento della cittadinanza onoraria che l’amministrazione comunale ha dato ad una ex dirigente scolastica.
Martedì 19 Novembre presso il Convento Dei Padri Riformati, Pulsano in consiglio comunale c’era da approvare il conferimento della cittadinanza onoraria ad una ex dirigente scolastica .
Queste le dichiarazioni del Consigliere Angelo Di Lena:
– ogni atto del Consiglio comunale va portato in commissione per un discorso di legittimità e non necessariamente di merito, come in questo caso.
Il mancato passaggio in commissione potrebbe invalidare l’atto se impugnato;
– l’odierno provvedimento si inserisce, purtroppo, in un contesto ben più ampio, in un tentativo della politica di insinuarsi nell’istituzione scolastica.
Ne è la riprova il fatto che, in merito alla prossima elezione del consiglio d’istituto diversi componenti della maggioranza si sono schierati con una delle due liste che si presenteranno.
Lungi dal voler limitare l’esercizio della democrazia a questa maggioranza, mi preme comunque ricordare che dovreste essere la maggioranza ed il sindaco di tutti, e non solo domina parte di pulsanesi.
– una maggioranza saggia avrebbe evitato di schierarsi, come dovere di equidistanza tra le parti, così come una maggioranza saggia avrebbe evitato di far presentare la proposta di cittadinanza onoraria per l’ex dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale “G. Giannone” – Pulsano all’assessore alla pubblica istruzione Bolognino che insegna nella stessa scuola.
Una maggioranza saggia l’avrebbe presentata come atto collegiale di giunta!
Nel merito, invece, desta molta perplessità la genericità della motivazione che enuncia ragioni del tutto generiche ed è priva di un presupposto di fatto del tutto eccezionale a giustificazione della proposta.
Se in questo paese il presupposto per diventare cittadino onorario è semplicemente il fatto di aver svolto bene il proprio lavoro da domani saremo legittimati a presentare infinite proposte in tal senso.
Far bene il proprio dovere è un preciso obbligo lavorativo del dipendente pubblico, e non un’eccezione che possa giustificare una proposta come quella che vi siete votati in consiglio comunale!