Principale Attualità Violenza Violenza donne: 300 studenti in via Trinchese a Lecce

Violenza donne: 300 studenti in via Trinchese a Lecce

Questa mattina dalle 11.30 alle 12.30 un particolarissimo flash mob si è materializzato in via Trinchese, la strada pedonale più frequentata di Lecce. Oltre 300 giovani dai 12 ai 19 anni, studentesse e studenti dell’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” e del “Quinto Ennio-Battisti”, hanno inscenato un’originale mostra a cielo aperto con tutti i loro elaborati artistici, disegni, scritte, graffiti e hashtag.

 

Oggi è la “Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne” e questa iniziativa ha preso il nome di “#rispettiamoLE – L’arte dei giovani di LEcce contro la violenza di genere”. È stata concepita da tre studenti della classe 3°B del plesso “Costa”, Giulia Bortone (16), Sarita Greco (16) e Michele Lezzi (15) con l’intento di coinvolgere gli studenti in prima persona sul delicato e attualissimo tema e problema.

All’iniziativa hanno partecipato anche i 40 membri del Team Mabasta, il noto movimento giovanile che lotta contro ogni forma di bullismo, cyberbullismo e bodyshaming.

 

Il numero di volantini distribuiti testimoniano che in quell’ora di tempo sono stati oltre 1.200 i passanti che, involontariamente e inconsapevolmente, si sono trovati ad essere i “visitatori” della mostra. Molti di loro si sono soffermati a guardare e a leggere le opere dei ragazzi e si sono spesso intrattenuti a dialogare con loro, dispensando apprezzamenti e complimenti.

«Non immaginavamo che sarebbe andata così bene – hanno commentato i tre ragazzi promotori dell’iniziativa – sono state tantissime le persone che si sono fermate ad osservare e a leggere i nostri cartelli.

Tra le cose che ci sono piaciute più c’è sicuramente la grande partecipazione degli studenti del “Quinto Ennio” che avevano preparato dei disegni pazzeschi, degni davvero di una mostra.

Ora continueremo la nostra opera sui social network, pubblicando foto, video, post e story utilizzando l’hashtag che ha dato il titolo alla manifestazione: #rispettiamoLE. Sappiamo che questa nostra iniziativa è solo una goccia nell’oceano e che la nostra voce è piccola piccola, ma sentiamo di aver fatto una cosa giusta e, come spesso ci dicono i nostri prof, bisogna sempre “fare”, mettersi in gioco, provarci.»

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