Il primo ministro libanese ad interim Najib Mikati incontrerà il presidente Emmanuel Macron in Francia. L’annuncio arriva mentre negli ultimi giorni sono aumentati i timori di un’escalation regionale della guerra tra Israele e Hamas a Gaza. Macron ha detto che durante il suo incontro con Mikati cercherà di “chiarire una tabella di marcia” sulla questione. L’incontro dunque, avrà luogo in un momento in cui l’ex colonia francese si trova ad affrontare una grave crisi politica ed economica. Il paese dei cedri è infatti, senza presidente da più di un anno, dopo la scadenza del mandato dell’ex capo di Stato Michel Aoun. D’altronde le sue fazioni in lotta non sono riuscite più volte a eleggere un nuovo leader in Parlamento. Mikati è primo ministro dal 2021 ma guida un governo provvisorio con poteri limitati.
Macron incontra il primo ministro libanese
I timori di un conflitto regionale sono aumentati negli ultimi giorni dopo che Teheran ha lanciato il suo primo attacco militare diretto contro Israele sabato scorso come rappresaglia per un attacco aereo del 1° aprile sul consolato iraniano a Damasco. A ciò si è aggiunto il fuoco transfrontaliero quasi quotidiano tra il gruppo libanese Hezbollah sostenuto dall’Iran e il vicino Israele. Tuttavia, la portata limitata del contro attacco israeliano e la silenziosa risposta dell’Iran sembrano segnalare uno sforzo riuscito da parte dei diplomatici che hanno lavorato 24 ore su 24 per scongiurare una guerra totale. Il crescente scontro tra i rivali storici ha spinto le potenze globali a sollecitare cautela e fare appello a entrambe le parti per non permettere che gli attriti alla base della guerra a Gaza si trasformino in un conflitto più ampio in tutto il Medio Oriente. “Dobbiamo tenere d’occhio la stabilità del Libano”, ha detto Macron giovedì al termine del vertice dell’Unione Europea, in cui i leader dell’UE hanno appoggiato nuove sanzioni contro l’Iran dopo il suo attacco a Israele. “Il Consiglio europeo ha deciso di aumentare il suo sostegno alle forze armate libanesi e verranno forniti aiuti per attuare le misure vitali necessarie per la sua economia e per poter gestire i rifugiati siriani.
