Principale Economia & Finanza Arriva la revisione dell’Irpef, il decreto in Cdm

Arriva la revisione dell’Irpef, il decreto in Cdm

di Leonarda Manna
Parte la revisione della tassazione sui redditi dei lavoratori dipendenti, autonomi, agrari e su quelli d’impresa : arriva in Cdm lo schema di decreto legislativo per la revisione del regime impositivo Irpef e Ires. Il governo ha annunciato che dal primo gennaio 2025 i premi di risultato erogati entro il tetto di 3 mila euro saranno tassati al 10 per cento. Si tratta in realta’ di quanto gia’ prevede la normativa vigente (art.1 comma 182, legge 208/15).
Ridisegnare il cuneo e l’ Irpef , completare la riforma dell’Ires arrivando ad una sua riduzione anche per specifici investimenti, agire con maggiore cautela nell’eliminare le misure di agevolazione come è stato fatto con l’Ace. Sono i suggerimenti in materia fiscale avanzati da Confindustria nel corso dell’audizione sul Def. Gli industriali propongono di “proseguire nel processo di riforma organica del fisco, intervenendo in particolar modo sulla struttura sostanziale dei tributi, nell’ottica di una loro riduzione e razionalizzazione, come suggerito anche nelle raccomandazioni del Consiglio europeo”.
Ciò, spiegano, “dovrebbe comportare un più ampio ridisegno delle regole di tassazione del reddito da lavoro dipendente, a partire proprio dal taglio del cuneo contributivo. Anche in termini di Irpef sarebbe utile rivedere l’intervento su aliquote e scaglioni, attualmente limitato al solo 2024. Va, invece, completata la riforma dell’Ires – funzionale a rendere più competitivo il sistema produttivo italiano – si dovrebbe pervenire alla riduzione dell’imposta valorizzando specifiche tipologie di investimenti e non limitarsi all’attuale agevolazione (per altro transitoria) per le nuove assunzioni Suggeriamo, inoltre, – afferma ancora Via dell’Astronomia – una maggiore cautela nell’eliminare tout-court le misure di sostegno alla capitalizzazione delle imprese (pensiamo all’Ace). , infatti, di lasciare le imprese prive di strumenti atti a tale scopo”.
Infine, Confindustria ritiene “prioritaria e non più rinviabile la definitiva soppressione” di plastic e sugar tax, “visto che la loro entrata in vigore avrebbe un impatto fortemente penalizzante e, peraltro, non compensa da sufficienti effetti positivi né in termini di gettito, né tanto meno in termini sociali o ambientali”.

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