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Nanni Balestrini – Tristano

Ok il libro di oggi, è per raffinati cultori del iperromanzo ovvero del romanzo che si autodistrugge

Scherzo, ovviamente, il libro è per tutti. Certo ci fa conoscere anche l’autore: Nanni Balestrini (Milano, 2 luglio 1935 – Roma, 19 maggio 2019)  noto anche per aver scritto romanzi impegnati politicamente riguardanti le lotte degli anni sessanta e gli anni di piombo.

Secondo Wikipedia “A seguito dell’ondata di arresti che ci furono a partire dal 7 aprile del ’79, per quelli che erano i presunti capi delle organizzazioni sovversive, ha evitato il carcere rifugiandosi in Francia”.

Scrive il prof Luigi Weber in un blog ” In Tristano si riciclano manuali di fotografia, di botanica, letteratura di genere giallo-rosa, guide turistiche, così come ancora in Vogliamo tutto saranno interpolati i volantini sindacali e ne La violenza illustrata e L’editore (1989) la carta stampata”.

Per capirci il libro è uno esperimento sul linguaggio, non cercate la storia o i personaggi, ci sono storie senza personaggi, i cui nomi sono solo una lettera. Anzi più che storie sono immagini, situazioni.

Nanni Balestrini, Poeta e romanziere, nato a Milano  ha vissuto  tra Parigi e Roma. Agli inizi degli anni ’60 fa parte dei poeti “Novissimi” e del “Gruppo 63”, che riunisce gli scrittori della neoavanguardia.

Nel libro scoprite anche l’amore, anzi come dice il retro di copertina: “… il lettore ripensi al titolo: si, è ‘una storia d’amore’ – ma l’amore è capovolto, da come lo si incontra nel Tristano di Wagner: non é perdizione, destino, distruzione, schiavitù, ma libertà, scelta. Non tragico, non drammatico…’”

Un non libro, non romanzo. Ricordo in gioventù “E di Shaul e dei sicari sulle vie da Damasco, un Film del 1973 – Regia e sceneggiatura di Gianni Toti – era un non film come lo affermava lo stesso titolo che usciva nel secondo tempo.

Probabilmente stessa scuola degli anni sessanta con la scoperta dell’uso del computer collegato all’espressione artistica.

Difatti, dieci anni prima, nel 1963, il nostro Balestrini compone la prima poesia realizzata con un computer.

Un autore da conoscere e da studiare per chi lo vuole. Del resto la soffitta dei libri ha tante scelte, c’è solo l’imbarazzo: ogni libro è una sorpresa, se sta ammucchiato su uno scaffale è un oggetto polveroso, ma se lo girate tra le mani scoprite che anche Tristano vi seduce, carico di sorprese inaspettate ed insospettate dove è lo stesso lettore che costruisce il suo romanzo – ricordate il meta romanzo di Calvino? – con le chiavi di lettura infinite?

Il filmato che propongo è dello scomparso Gianni Toti che parla di questo mondo dell’arte sperimentale anche se trattasi di invideo, vedere e non vedere, come romanzo non romanzo. Una chiave di lettura.

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